Dalla pagina Facebook di "Molise Terremoti" i primissimi aggiornamenti per capire la natura del fenomeno.
Pubblicati da poco dall'INGV i dati TDMT.
Stimata una Mw 4.3 (3.60924E+22 dyne-cm), corrispondente a un'area di rottura compresa tra 2.5 e 3 kmq e una lunghezza della rottura di poco superiore ad 1 km.
Il meccanismo focale è trascorrente (Strike=256 ; 347 - Rake =167 ; 4 - Dip =86 ; 77). Tale cinematica è compatibile con una struttura trascorrente orientata E-W.
Per ora, in base a tali dati disponibili, si possono fare queste osservazioni:
1- L'area interessata da questa scossa non presenta una sismicità storica rilevante.
2- La sismicità strumentale degli ultimi 30 anni risulta assai sporadica e di bassissima magnitudo (max Md 3.3).
3- La sismicità attuale si localizza esternamente alla dorsale appenninica interessata da tettonica prevalentemente estensionale (come quella dei terremoti dell'Italia centrale del 2016). Pertanto, risulta plausibile che possa essere legata ad una deformazione di tipo trascorrente profondo, analoga a quella dell'area garganica o a quella delle strutture "Ripabottoni-San Severo" (terremoti di San Giuliano 2002). A sostegno di questa ipotesi ci sono la profondità molto elevata e una serie di strutture sepolte orientate est-ovest che interessano quest'area (E-W shear systems nella piattaforma apula sepolta, Fracassi & Valensise, 2007).
In base a queste osservazioni, si può dire che questa scossa di terremoto costituisce un fatto relativamente "nuovo" per quest'area del basso Molise. Pertanto è importante seguire l'evoluzione della sequenza con particolare attenzione.
Ad ora sono cinque le scosse localizzate dopo l'evento principale e continuano ed ulteriori piccoli eventi continuano ad essere registrati mentre pubblichiamo.
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