Ricorre in questi giorni il ventennale di una delle più importanti irruzioni fredde degli ultimi decenni. Ricordiamone insieme le dinamiche e gli effetti che ebbe in Italia ed in Molise.
Esattamente come altre celebri ondate di gelo che hanno interessato nel passato l’Europa e l’Italia, origine e motore del gelo e della neve di fine Dicembre 1996 fu l'alta pressione continentale russa che, già alla Vigilia di Natale di quell’anno, era posizionata poco oltre gli Urali. L'aria fredda cominciò a mettersi in cammino verso ovest proprio in quei giorni, raggiungendo dapprima la Germania e l'Austria, invadendo poi il resto dell’Europa continentale e l’Italia.
24 Dicembre 1996
Bassi valori di geopotenziale interessano la Russia europea e la penisola scandinava, dove le temperature a 850 hPa già sono comprese tra i -10°C della Polonia occidentale e i -18°C dell’area moscovita. In Germania si registrano diffusamente i -10°C, -20°C in Polonia. Clima invece decisamente mite per il periodo sull’Italia a causa di un richiamo di aria mite dall’area libica. Ben +10°C a 850 hPa sull’Italia centrale, +15°C alla stessa quota sulla Sicilia meridionale.
In Molise il tempo è instabile con temperature elevate per il periodo, vento teso e piogge sparse. A Pescolanciano massima a +9°C, minima a +6°C.
25 dicembre 1996
Un canale depressionario interessa un’ampia area che va dalla Spagna alla Polonia, determinando maltempo al Centro-Sud Italia. Nel contempo si rinforza un campo di alta pressione tra isole britanniche e penisola scandinava, con contemporanea diminuzione di latitudine, che favorisce lo spostamento verso sud-est della depressione che nei giorni precedenti era ferma sulla Spagna. Questo determina un'accentuazione del maltempo al Centro-Sud, prima sul Tirreno, poi sull'Adriatico.
Lentamente le temperature cominciano a scendere anche sull'Italia, con la neve che inizia ad imbiancare l'Appennino settentrionale fino a 1000m. In Molise le piogge diventano più abbondanti, specie nel mattino, mentre le temperature iniziano a scendere gradualmente dalla tarda mattinata. A Pescolanciano +7°C alle 08:00, +5 °C alle 14:00 con qualche nevicata oltre i 1300 m in Alto Molise; +3°C alla sera.
Tra il 26 e il 28 dicembre
L'alta pressione russa prende vigore, conquistando tutta l'Europa con valori di pressione vicini ai 1045 hPa. Sull’Italia meridionale, intanto, si definisce bene una struttura depressionaria con valori di pressione intorno ai 1000 hPa che contribuisce a far affluire l’aria gelida continentale sull’Italia. È in questo periodo che il freddo raggiunge l’apice.
La mattina del 26 deboli nevicate interessano il nostro territorio oltre i 500 m, -1°C a Pescolanciano, -2°C a Campobasso con nevicate anche moderate. È nel corso della tarda mattinata che le temperature iniziano a scendere decisamente e le nevicate a farsi più fitte. Alle 14:00 già -5°C a Pescolanciano; alle 22:00 bora moderata con neve debole, circa 5 cm di bianco al suolo ma temperatura a -7°C: -5°C a Campobasso con cielo coperto.
Foto satellitare del 26 dicembre 1996, ore 17:00
Il 27 dicembre tre quarti dell'Italia sperimenta temperature negative con cieli sereni e tersi al nord, neve copiosa fin sulle coste sul medio Adriatico ed al sud; Termoli a +1°C con neve. Neve decisamente meno abbondante o assente nell’entroterra e in Alto Molise: Campobasso a –8°C al mattino con cielo coperto e foschia: manto bianco a soli 5 cm a Pescolanciano, 20 cm oltre i 1200 m sul Monte Totila; accumuli eolici un po’ più consistenti sui crinali e pianori esposti in direzione Capracotta. A Pescolanciano la temperatura minima scende a -8,5°C ma la massima non sale oltre i -7°C con una media giornaliera di -7,6°C. La neve cessa di cadere dal tardo pomeriggio e in prima serata il cielo si fa sereno, creando le premesse per una potente inversione termica.
Foto satellitare del 27 dicembre 1996, ore 7:00
Il 28 l'ondata di freddo raggiunge la sua massima intensità, con una -10°C a 850hPa (circa 1500 m) m su Abruzzo e Molise, una -14°C sul Triveneto. A Campobasso nuvoloso con minima a –7°C, -1°C alle 12 ed alle 15 già a –4°C.
Il 28 Dicembre passa alla storia per essere stato uno dei giorni più freddi a Pescolanciano dal 1994 ad oggi. La temperatura scende a -17°C intorno alle 06:30 con cielo terso e alle 10:00 è ancora a -13°C con cielo via via più coperto: la massima non sale oltre i -6°C e alle 17:00 già scesa a -8°C con qualche debole nevicata. Alla fine della giornata la temperatura media risulta essere di ben -11°C.
Foto satellitare del 28 dicembre 1996, ore 13:00
A partire dal 29 Dicembre le temperature iniziarono a salire a causa del richiamo caldo originato da una saccatura sulla Spagna in avanzamento verso l'Italia. Queste correnti temperate e umide, scorrendo sul cuscinetto di aria fredda preesistente, determinano la formazione di un fronte caldo che porta nevicate su tutte le pianure del Nord e su molte parti della penisola a quote via via crescenti.
La notte tra il 30 ed il 31 Dicembre temporali nevosi con correnti da W-SW interessano la nostra regione con zero termico dapprima sui 4-500 m di quota, poi sui 7-800m: 20 i cm accumulati a Pescolanciano, 35 cm il manto nevoso sui 1200 m.
Questa celebre ondata di gelo russo portò forti nevicate in molte parti d’Italia, specie lungo l’Adriatico centro-settentrionale: si possono ricordare i 50 cm di neve a Perugia o i 60 cm a Teramo. Tuttavia in Molise, specie nelle regioni interne, questo episodio di Buran si lascia ricordare esclusivamente per le temperature molto basse, specie le massime.
di Eugenio Auciello