Osservate questa immagine ripresa dall'osservatorio di Isernia San Lazzaro. Sul lato sinistro si scorgono chiaramente delle nuvole che hanno una forma morbida ed affusolata: sono le cosiddette nubi lenticolari.
Quando l'atmosfera non è particolarmente carica di vapor d’acqua si possono formare alcuni tipi di nubi orografiche e cioè le nubi lenticolari (a forma di lente). Esse sono generalmente associate ad onde presenti nell’atmosfera. Queste onde si formano quando nell’atmosfera c'è uno strato d'aria piuttosto umido e stabile che incontra un rilievo.
Il rilievo forza l'ascesa dell'aria che tenta di superare la cima. Essa incontra uno strato molto umido, lo solleva e lo fa condensare creando una prima nube lenticolare che si manifesta proprio in cima alla montagna Oltrepassata la montagna, l’aria tende a tornare nella posizione da cui era partita e scende verso il basso. A causa dell'inerzia però, l'aria tende a scendere più in basso rispetto alla sua posizione di equilibrio, che viene prontamente riconquistata con movimenti contrari nuovamente verso l'alto. Queste escillazioni si comportano come il movimento di un pendolo che oscilla intorno alla sua posizione di equilibrio. Questo andamento ondulatorio dell’aria si rende visibile attraverso Ia formazione di bande di nuvole parallele che si formano sottovento alle montagne, ognuna delle quali individua il punto di massima salita dell’aria, che coincide cosi con la cresta dell’onda. Possiamo quindi dire che le nubi lenticoiari si trovano generalmente sulle creste e sottovento alle montaqne.
Quando il sollevamento dell'aria si estende ad altezze considerevoli ed incontra diversi strati di condensazione, le nubi lenticolari assumono la forma di una pila di piatti.
Associati a questi meccanismi di sollevamento dell'aria sulle montagne vi sono molti fenomeni, anche distruttivi: basti ricordare che sottovento alle Montagne Rocciose, una catena altissima di monti che si estende dal Canada fino al Messico, il vento di caduta dovuto alla violenta discesa dell’aria dalle cime della montagne può raggiungere velocità notevolissime, fino ad arrivare a «fermare i treni in corsa», come riportano le cronache americane dell’inizio del secolo, anche se, bisogna dirlo, all'epoca i treni viaggiavano piuttosto lentamente :).
Sottovento alle Alpi, sul versante svizzero e austriaco, quando c’e vento da sud, si avverte il tipico fenomeno del Foehn: un vento caldo e secco che provoca spesso disagio alla popolazione. Sul versante italiano, il tenomeno del Foehn, benché presente, non assume le stesse caratteristiche di temperatura e di umidità poiché esso e provocato da venti da nord-ovest e da nord più freddi e meno carichi di umidità. Comunque fenomeni di tipo Foehn di varia intensita si avvertono comunque in quasi tutti i luoghi situati tin vicinanza di rilievi.
In queste ultime tre immagini, sono ripresi altri esempi di nube lenticolare apparsi sopra i nostri cieli. La terza fotografia, fatta dal versante molisano del Parco Nazionale d'Abruzzo, mostra invece una nube lenticolare che si è formata proprio al di sopra di un cumulonembo sul massiccio del Matese.