Le trombe d'acqua possono essere assimilate a piccoli tornado, benché le loro dimensioni e la loro potenza distruttiva siano molto minori. Le trombe marine accadute a largo delle coste di Termoli nel settembre 2014 si sono originate alla base di cumulonembi e si sono allungate verso il basso con la tipica forma ad imbuto. Il meccanismo con cui si originano i tornado è lo stesso per il quale si verificano la trombe d’acqua ed a illustrato nello schema qui di seguito.
Alla base del cumulonembo e presente sempre una zona di bassa pressione che provoca correnti ascensionali abbastanza violente. Queste ultime richiamano aria dai dintorni e producono quindi una convergenza della stessa. Secondo un meccanismo esponenziale, l'aria che gira e converge, restringendosi, produce un aumento di intensita del moto rotatorio, al pari di un pattinatore che gira su sè stesso più velocemente se raccoglie le braccia attorno al corpo.
Il cilindro che si forma con il restringimento del disco d'aria ruota molto piu velocemente intorno al centro di bassa pressione. La bassa pressione a sua volta richiama aria ancora più dal basso e fa restringere un secondo disco d'aria situato più in basso del primo. Il processo continua finché la circolazione vorticosa del tornado non ha raggiunto il suolo.
Nelle trombe d’acqua la circolazione vorticosa è dovuta alla risalita ed al raffreddamento adiabatico dell’aria. In realtà spesso non c'è risucchio dell’acqua di mare, ma solamente spruzzi che si possono notare alla base della nube e che sono dovuti ad acqua sollevata.
Le trombe d‘acqua si verificano molto più spesso nei Caraibi e nei mari caldi in generale. Ultimamente però abbiamo assisito sempre più spesso a cicloni che si sono verificati anche nel Mediterraneo e che hanno causato gravi danni. Uno dei più importanti degli ultimi tempi è accaduto a Taranto il 28 novembre 2012