Tra le cause, la presenza di vapore acqueo ed instabilità in atmosfera.
Molti si chiederanno il motivo per cui molto frequentemente i pomeriggi estivi siano teatro di fastidiosi temporali. La risposta va ricercata nella quantità di vapore acqueo in atmosfera e nel forte riscaldamento del suolo per effetto delle radiazioni solari durante le ore più calde del giorno. Il suolo scaldandosi trasmette calore all'aria circostante, in questo modo si creano delle bolle d'aria calda che, riscaldandosi ulteriormente tendono a perdere densità.
In questo modo l'aria sale di quota, essendo più leggera di quella circostante. Man mano che le bolle d' aria si elevano, tendono ad espandersi per effetto della diminuzione della pressione atmosferica dell' ambiente circostante dovuta all' altitudine.
In questo modo il sistema (bolla d' aria) svolge lavoro di espansione perdendo energia termica e consentendo così alle particelle di vapore di condensare in gocce più grandi dando luogo a complesse formazioni nuvolose capaci, talvolta, di scaricare ingenti accumuli di acqua. Tra le più comuni e vistose nubi temporalesche c'è il cumulonembo.
Foto: un cumulonembo temporalesco fotografato da Bojano (CB), la cui sommità mostra la sua tipica configurazione ad incudine. Una incudine spesso è formata da ghiaccio e può indicare che la nube sta generando precipitazioni.
Raramente il fenomeno avviene in zone marittime, dove il mare tende ad assorbire radiazioni solari in maniera diversa non consentendo un riscaldamento sufficiente dell'aria circostante.
Foto: cumuli in formazione sul mare, ma senza pioggia, ripresi al largo di Petacciato (CB). Ben visibili: la base, ossia il limite oltre il quale il vapore acqueo condensa, ed una inclinazione delle sommità verso destra, dovuta alle correnti in quota.
Video: sequenza di formazioni nuvolose dovute a marcata instabilità atmosferica
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